Dispositivi Elettronici nel Pop e RockAl giorno d’oggi vi è un incredibile numero di generi musicali nell’ambito della musica cosiddetta “popolare”: pop, rock, hip-hop, dance, techno, jungle, ambient, industrial, etc. L’elemento che accomuna tutti questi generi è l’utilizzo di differenti forme di strumenti di natura elettronica, computer e programmi per la creazione musicale. La tecnologia ha subito un crescente sviluppo durante gli anni 80 a fronte di un abbassamento dei costi dei dispositivi elettronici; questo ha permesso ad un pubblico piu’ ampio di sperimentare e utilizzare strumenti tecnologici, e molte cose che prima erano possibili solo in studi costosi sono ora realizzabili a casa.
Ai tempi in cui i Beatles registravano "Sgt. Pepper's Lonely Hearts' Club Band" (1967) non era così semplice fare una registrazione come lo è oggi. I Beatles, che in quel periodo facevano rock e pop in maniera tradizionale, volevano realizzare qualcosa di nuovo con la loro musica. I metodi usati dalla band durante la registrazione di quest’album stavano rivoluzionando la musica popolare. Infransero tutte le regole su come fare una registrazione e crearono un suono, nella loro musica, che sarebbe stato impossibile creare se avessero usato solo strumenti musicali tradizionali (Batteria, Basso, Chitarra elettrica, ecc.).
Cominciarono quindi a registrare suoni al contrario, usavano ripetizioni su anelli di nastro, fischietti per richiamare i cani, mellotron, i primi prototipi di sintetizzatori – presero addirittura in considerazione di appendere John Lennon al soffitto con una corda e farlo girare mentre cantava davanti ad un microfono così da ottenere un effetto "rotazione" sulla parte vocale. Fortunatamente oggi non abbiamo bisogno di tali misure drastiche per ottenere effetti simili. La maggior parte degli effetti che i Beatles realizzarono in quel disco può essere prodotto con mezzi molto più semplici, utilizzando un campionatore, ad esempio, o un computer.
Un simile desiderio di scoprire nuovi metodi e approcci alla musica esiste anche oggi. La musica pop cerca costantemente di dare all'ascoltatore qualcosa di diverso creando sempre nuove tendenze. Da quando i campionatori sono diventati ampiamente accessibili, si è scoperto un mondo di suoni completamente nuovo. Ora a livello pratico qualsiasi suono immaginabile può essere inserito in un contesto musicale. Va anche detto che, sebbene il campionatore ad esempio è stato accettato per la produzione di nuovi ed emozionanti suoni, ciò ha portato a quella che a volte sembra una catena di montaggio musicale, farcita di luoghi comuni e di clichés.
Molti generi nell'ambito della musica commerciale non esisterebbero senza la tecnologia che abbiamo oggi. La musica techno è un ottimo esempio in cui vengono usati
sintetizzatori, campionatori, effetti digitali e computer per creare suoni e ritmi che non potevano essere realizzati utilizzando gli strumenti tradizionali. E’ possibile campionare ogni suono, trattarlo con un computer e quindi inserirlo ovunque in un brano, ad esempio, utilizzandolo come una cassa da batteria. Inoltre, tutti questi strumenti possono essere controllati da un computer attraverso il protocollo MIDI. Non è necessario saper suonare uno strumento in senso tradizionale. Serve solo dare istruzioni ad un computer da cui si desidera far suonare i diversi suoni (o strumenti). Se c'è qualcosa di cui non si è soddisfatti si può modificare tutto in qualsiasi momento.
Anche la musica Rap e l’hip-hop utilizzano molti dei metodi di lavoro che usa la musica techno, trasformando anche il giradischi in uno strumento. Lo scratching è in realtà una vecchia tecnica, usata in Francia dopo la seconda guerra mondiale. In DSP troviamo un programma chiamato “Scratch”. Con questo programma possiamo sperimentare questo effetto.
Molte forme musicali non usano la tecnologia allo stesso livello della techno e della musica rap. La musica pop e rock spesso usa strumenti familiari come la chitarra, basso e batteria, e qui la tecnologia è usata in maniera diversa. I suoni acustici della batteria, possono essere registrati su un computer, per esempio, e la ritmica della batteria in seguito spostata o aggiustata per aggiungere più ritmo. È possibile lavorare allo stesso modo su tutti gli strumenti. Possiamo copiare la voce di un ritornello e collocarla nel ritornello successivo. Molti artisti registrano alcuni elementi su un computer a casa (suoni di synth, campioni, ritmi di batteria) e poi usano uno studio professionale per registrare insieme a strumenti acustici i suoni che hanno sui loro computer. Molti studi hanno un computer collegato a un mixer, che ci permette di registrare tutti gli aggiustamenti che sono stati fatti (volume, filtri, effetti, panning), nei diversi momenti della lavorazione all’interno della musica. In questo modo, è possibile ritornare in studio e continuare il giorno dopo senza la necessità di ricordare ogni cosa fatta il giorno prima. Il computer ricorda per voi!
Anche se la tecnologia ha creato una moltitudine di possibilità, molti artisti stanno iniziando a preoccuparsi che la musica sta diventando troppo meccanica e impersonale. Molti credono che stia diventando troppo perfetta! Questo ha portato alcuni artisti a cercare nel passato una specie di “radice” per ritrovare ispirazione e idee. Altri hanno buttato i loro sintetizzatori e campionatori digitali sostituendoli con i vecchi sintetizzatori ed effetti degli anni sessanta e settanta. Stanno aumentando le registrazioni fatte usando musicisti dal vivo, e rock e pop sono spesso suonati “live” negli studi. Questo dimostra che le macchine non possono replicare le persone, e che oggi c’è un uso più consapevole delle macchine.
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